Sono l'equilibrista di me stessa
Ondeggio sopra la foschia diradante
Sono vetro che al sole dinnanzi rifulge
i raggi che pian piano il bozzolo avvolge
Se cado il miraggio mi afferra
le calde braccia stringono
e il caleidoscopio brilla
Nei miei passi c'è quell'umana imperfezione
che affonda silenziosa
nel ricordo di un'amata perfezione